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mercoledì 1 giugno 2016

Il mio nome è Papavero!

Quando ho aperto questo blog avevo un unico, chiaro  obiettivo, risparmiare i soldi che un web designer od un web marketer mi avrebbero giustamente chiesto per realizzare ed indicizzare un sito efficace.

Ho risparmiato quei soldi.
E' stato facile, non li avevo del tutto.
Idem adesso!

Ovviamente non ho neanche un sito e neppure un blog efficace, più che giusto. Non lo merito.
Eppure, incredibile, ma riesco a vivere comunque serenamente!

Aprì il blog mia figlia in cinque minuti, forse meno.
Decidemmo il nome in base al lavoro che in quel momento mi rappresentava, l'intaglio dei vegetali.

Due giorni dopo quel nome già mi stava antipaticissimo, adesso che ci vedo meno ed intaglio quasi niente, al massimo le unghie, quel nome mi sta proprio sulle scatole:((

Quindi lo cambio

IL MIO NOME E' PAPAVERO

Da sempre il mio fiore preferito è il papavero.

E' il fiore più forte, cresce spontaneo in mezzo ai campi, in mezzo al grano.
Corre lungo i binari lasciando presagire viaggi infiniti e senza meta.

UN PAPAVERO NON SI ADDOMESTICA

Un papavero non sta in un'aiuola, al massimo ci cresce vicino per disordinare dispettosamente un giardino troppo composto.

UN PAPAVERO SE NE FREGA

Il papavero è il fiore più fragile, se gli stropicci i petali loro piangono e ti svaniscono tra le dita  in un attimo.

UN PAPAVERO E' LIBERO PER SEMPRE

Non c'è niente al mondo di più triste di un papavero in un vaso, riuscite ad immaginarlo??
Può vivere solo nella terra e quella terra se la sceglie lui.

Il mio soprannome è sempre stato Papavero.

Papavero è il nome con il quale io chiamo le persone che sento uguali a me.
Queste persone sono chiaramente pochissime e preziose.

Non mi resta che capire come cambiare nome al blog.
Se qualcuno lo sa per favore mi regali il segreto:))

In cambio io regalo  le sfumature verdi dei piatti nati, anche stavolta, dal mio orto:


FLAN DI FAVE E BORRAGINE, MERINGA AI PINOLI E FIORI DI ROSMARINO



SALAME DI DENTICE E ASPARAGI AL VAPORE DI MIRTO



FIORE DI ZUCCHINA, ZUCCHINA, PRESCINSEUA, BORRAXE E BAXAICO'



...e che la vita vi sia lieve, intensa, dannatamente curiosa sempre!!

venerdì 28 agosto 2015

Ton sur ton....bavarese di pomodoro, insalata di carote, emulsione al mandarino

Ebbene sì, il mio succo di mandarino era in freezer, congelato alla fine dell'inverno scorso.
Quindi se non potete trovarne di fresco vi consiglio di fare la stessa cosa, sempre ammesso che siate state previdenti.
Se al contrario siete magiche e riuscite ad avere a disposizione dei mandarini a fine agosto allora......allora siete magiche sul serio.
In tutti gli altri casi potete sostituire con succo d'arancia, andrà comunque bene!;))




Serve 4 pax

Per la bavarese:

250 g pomodoro da sugo
20 g olio evo
50 g cipolla

1 manciata di foglie di basilico
4 g gelatina in fogli
250 g di panna
sale, pepe
1 peperoncino tabasco





Rosolare nell'olio la cipolla tritata, unire il peperoncino tagliato a metà e privato dei semi, i pomodori sbollentati, pelati e tagliati a tocchetti, mescolare, coprire, cucinare fino ad ottenere un sugo ben tirato.
Controllare e correggere la sapidità, pepare, unire le foglie di basilico lavate ed asciugate.
Lasciare raffreddare.

Passare con la pistola ad immersione e poi al cinese.
Reidratare la gelatina in acqua fredda, strizzare bene ed unirla alla metà della panna scaldata al fuoco.
Mescolare fino al completo scioglimento che avverrà in pochissimi secondi.

Unire i due composti e mescolare.
Lasciar raffreddare.

Nel mentre semimontare la restante panna ed amalgamare, distribuire in stampi monoporzione, lasciar consolidare, mantenere in frigorifero.




Se gradite regalare alle vostre bavaresi un aspetto più "smart" potete decorare l'interno degli stampi con nastri di verdure  nelle stesse tonalità di colore.
Io ho scelto dei nastri di carote intagliate a foglia e dei cerchi piccolissimi di peperone giallo, l'importante è che lo spessore sia quasi inesistente





Per l'insalata di carote e melograno:

100 g carote
100 g spicchi di arancia
20 g di uva passa rinvenuta in acqua tiepida e aceto di vino rosso
10 g di chicchi di melograno







Per il condimento:

30 g succo di mandarino
20 g di succo di melograno
10 g di aceto di Chianti
100 g olio evo
sale, pepe nero in grani, cannella


Pelare ed affettare  a nastro le carote , unire gli spicchi di arancia già pelati al vivo e l'uva passa ben sgocciolata, completare con i chicchi di melograno e condire con la seguente vinaigrette.
Nel mortaio pestare il pepe nero in grani, unire il sale e la cannella fino ad ottenere un mix potentemente odoroso e speziato.
Unire il succo di melograno e l'aceto di Chianti.
Unire l'olio a filo, battere per montare ed ottenere un'emulsione .
Irrorare l'insalata con l'emulsione e lasciar riposare coperto.




Impiattiamo:

Ritirare le bavaresi dal frigo, passare con delicatezza la lama di un coltello sui bordi, adagiare capovolto al centro dei piatti individuali, attendere qualche secondo in modo che le bavaresi si sformino.
Sgocciolare l'insalata di carote, formare una matassina e depositarla a lato della bavarese.
Decorare con gocce di caramello, qualche filo di peperoncino tabasco e particelle di agrume, arancia o pompelmo rosa.

Io ho avvicinato una nota croccante con delle micro pennette e chips di spaghetti al pomodoro soffiati e fritti, ma........questa è tutta un'altra storia!!:))



martedì 12 agosto 2014

La voglia.....e il calamaro

Notte insonne,
Troppe zanzare, troppo umido.
Gatto che miagola, gatti del vicinato che rispondono.
Gli zampironi non funzionano......non abbastanza, mai abbastanza!!!!!!!
Il cane non smette di grattarsi, la dermatite lo divora.
Provo con un libro, ma ci vedo poco e male.
Il sudoku mi fa impazzire in pochissimi minuti e strappo la pagina:((
Pochi minuti alle 6  tento la carta del tapis roulant a ritmo di musica, funziona per mezz'ora, oltre non resisto.
Davvero troppo fuori allenamento:((((((((((
Doccia....quasi come nuova!
Alle 7 la giornata decolla con un'idea....ed una voglia improvvisa che mi illumina e cancella l'infernale nottata.

Una voglia precisa e chiara, più che voglia, una necessità......scatta la caccia al calamaro!!!!

Non è difficile, il carretto del pesce si trova senza cercarlo ed il calamaro, inconsapevole e senza scelta è ormai mio.

Il resto.............è nel piatto!!:)))



Per questa VOGLIA DI CALAMARO servono per 4 pax:

4 calamari medi
600 g di patate
4 zucchine piccole
1 carota
4 falde di peperone giallo
4 falde di peperone rosso
2 scalogni
la scorza di un limone bio
la buccia di una melanzana
30 g pecorino grattugiato
1/2 bicchiere di vino pigato
25 g burro di cacao
100 g olio evo + 2 cucchiai + olio necessario per friggere
sale, pepe, maggiorana


Il giorno prima( ma anche molto prima) preparare l'olio che si grattugia.
Fondere il burro di cacao, allontanare dalla fiamma, lasciar raffreddare.
Prima che si solidifichi unire a filo l'olio( il rapporto è di 1: 4, 25 g burro di cacao per 100 g di olio).
Amalgamare perfettamente, unire sale, pepe, maggiorana.
Disporre in contenitore e congelare.
Grattugiare( utilizzare una grattugia tenuta in freezer) e riporre nuovamente in freezer.

Il giorno stesso: pulire accuratamente i calamari, separare tentacoli e sacca, estrarre le interiora e la penna, lavare sotto acqua corrente, tamponare con carta.
Cuocere al vapore le patate con la buccia.
Passare allo schiacciapatate, condire con sale, pepe, maggiorana fresca, scorza di limone grattugiata, preservare.
Affettare finissimamente la buccia di una melanzana prelevata con un pelapatate.
Alla stessa maniera affettare la metà delle altre verdure ottenendo un mix di "spaghetti" coloratissimi.


 Tritare lo scalogno, appassire in un cucchiaio d'olio, unire i tentacoli e le alette del calamaro già tritate, lasciar andare un minuto unire la restante parte delle verdure ridotte in dadolata minuta.
Cuocere rapidamente a fiamma alta, la verdura deve risultare integra, assolutamente non sfatta.
Salare, unire alle patate, mescolare molto bene.
Disporre in sac à poche, colmare i calamari senza riempirli fino all'orlo, sigillare con due stuzzicadenti.
Avanzerà un poco di ripieno, unire a questa parte il pecorino grattugiato, distribuire in una piccola teglia all'altezza di un centimetro, passare al forno 5 minuti e poi far colorire sotto il grill, preservare.
Una volta tiepido tagliare e ricavare quattro rettangoli che serviranno da basi.
Scaldare l'ultimo cucchiaio d'olio, unire i calamari, rosolare da tutti i lati, sfumare con il pigato, coprire, portare a cottura.
Lasciare intiepidire.


Allineare i piatti, disporre in centro ad ognuno di essi uno "zoccolo" di patate gratinate al forno, affettare i calamari, distribuire le fette, sormontandole leggermente le une alle altre.
Friggere rapidamente gli spaghetti di verdura, passarli su carta assorbente, arrotolarli a matassina e disporre sopra o ai lati delle rondelle di calamaro.
"Spolverare" con un cucchiaio di olio da grattugiare conservato in freezer.

Estremamente delicato.......e colorato!

domenica 3 agosto 2014

Women love flowers!!!!!!!!!!!!!!!

...noi ve lo abbiamo detto, maschietti, fate in modo di attrezzarvi e sorprenderci...magari in cucina!!!!!

Molti anni fa mi capitò un fidanzato che pensando di punirmi mi disse:" tu meriti solo un mazzo di carciofi"....magari, il cielo mi accontentasse!!!!!
Invece...niente!!!
Allora perchè promettere, magari minacciare, se poi non si intende mantenere?????

Cosa c'è di più esaltante di un bouquet di frutta, o verdure, oppure le due cose insieme????

Penso alla meraviglia del radicchio rosso di Treviso, alle screziature irripetibili di quello di Castelfranco, alla ricchezza dei carciofi, alla fierezza del sedano, alla carnosa pienezza del cavolfiore( e di tutte le sue sfumature), al colore solare e splendido dei fiori di zucca......un regalo della natura pazzesco, irrinunciabile!!!

Quindi non ci rinunciamo ed io raccolgo i miei fiori e ve li dedico dopo averli riempiti di semplice bontà.

FIORI DI ZUCCA, SEIRASS, CACAO, PEPERONE E OLIO D'ARGAN




La preparazione può essere servita come  antipasto o come accompagnamento ad un secondo piatto, in base alla scelta gestitevi sulle quantità, io ho previsto due fiori a pax.

Per ogni porzione serviranno:
2 fiori, puliti e svuotati
80 g di seirass
20 g di pecorino grattugiato
pochissimo sale
scorza di limone bio

Lavorare lungamente il seirass, unire la metà del pecorino e mescolare intimamente, aggiungere una punta di sale e la scorza del limone grattugiata, amalgamare alla perfezione e disporre in sac à poche.
Spizzare il ripieno all'interno dei fiori, chiudere bene i lembi, disporre verticalmente in una teglia che possa contenerli a misura, cospargere con il pecorino grattugiato restante.
Cuocere a 190° per circa 10 minuti.



Nel mentre cuocere su fiamma diretta un peperone rosso intero, meglio ancora sulle braci, fino ad averlo completamente arrostito.
Privare del picciolo, svuotare internamente e liberare dai semi, eliminare la pelle, disporre nel bicchiere del mixer e frullare con una punta di sale e poche gocce di olio d'argan.
Disporre in uno squeeze.



Estrarre i fiori farciti, affettarli longitudinalmente in due metà praticando un taglio netto senza premere assolutamente la lama, bensì facendola scorrere con un unico movimento.
Impiattare affiancando le due metà, distribuire qualche goccia di peperone all'olio d'argan, cospargere con una presa di grue di cacao e polvere di peperone.....per i fortunati che ne dispongono!!!!
La consistenza è estremamente morbida, il sapore del ripieno delicato, ma al tempo stesso pungente e netto, la nota amara del cacao si combina molto bene con la dolcezza del peperone e l'olio d'argan aggiunge un aroma nocciolato e tostato appropriato per caratterizzare ulteriormente il piatto.



Abbiamo fatto seguire a questi fiori delle particolarissime tagliatelle impastate con portulaca e limone, ma come sempre.......questa è tutta un'altra storia!;)))))





domenica 27 luglio 2014

Vongole al burro di mandorla

Esclusi gli allergici....chi non ama le mandorle????

Io ne sono dipendente, mi piace proporle in ogni tipologia di portata, nei piatti dolci come in quelli salati, nelle insalate, nelle zuppe, nelle vellutate, nelle panature e nelle carni ed assolutamente, ma proprio assolutamente con le vongole, per un antipasto semplice, ma raffinato.

Palourdes farcies aux amandes


Estremamente comodo, ecco come realizzare il piatto per 6 generose porzioni, servono:
 1 rete di vongole
vino bianco secco
100 g di burro
2 spicchi d'aglio
1/2 mazzetto di prezzemolo
2 cucchiai di mandorle pelate ridotte in polvere
pane grattugiato



Disporre sul fondo di un tegame a bordi alti le vongole già ben lavate e lasciate spurgare in acqua e sale grosso.
Ricoprirle interamente con vino bianco secco e portare al fuoco.
Coprire, lasciare aprire, scolare subito.
Estrarre anticipatamente il burro dal frigo e lasciarlo ammorbidire.
Tritare finemente l'aglio privato del germe  ed il prezzemolo.
Unire gradatamente al burro incorporando alla perfezione.
Salare, pepare, incorporare la polvere di mandorla sempre amalgamando in modo graduale.
Riprendere le vongole ed estrarre la metà dei frutti.
In ogni conchiglia ne andranno collocati 2, se non addirittura 3, il boccone deve essere bello "grassoccio".
Coprire ogni conchiglia con una cucchiaiata di burro.
Cospargere con mandorle tritate e pane grattugiato.
Infornare a 200° per 3/4 minuti, comunque fino a leggera colorazione della superficie.




Queste deliziose vongole non viaggiano sole, a far loro compagnia nel piatto c'è anche un piccolo cartoccio di triglia, olive ed arancia, profumato e leggerissimo



trova posto anche una tartare un po' speciale, di capesante con crema allo zafferano


chiude il piatto la polpa finissima degli scampi, per loro c'è un piccolo trucchetto

Langoustines au beurre d'escargot



Realizzare questa preparazione è un giochetto da bambini e se avete programmato di preparare anche le vongole alle mandorle siete già a metà strada.
La base sarà lo stesso burro ricomposto con aglio, scalogno e prezzemolo, ma senza mandorle;))
Questo è il burro che normalmente si utilizza per riempire le celebri escargots à la bourguignonne, noi invece lo useremo per riempire le teste degli scampi puliti, tagliati a metà sul dorso e privati del filo intestinale.



Aiutandoci con un cucchiaino riempiremo le teste con il burro ed avremo l'accortezza di disporle sulla placca disponendo sotto le teste una conchiglia, oppure mezzo limone o  una piccola patata , in modo che rimangano leggermente verticali e che sciogliendosi con il calore del forno( 200°  per 4 minuti) il burro possa scivolare e inondare di bontà e profumo il corpo degli scampi.
Facile ed efficace!!

martedì 22 luglio 2014

Mango, more, Campari, gamberi e capesante

.............per accompagnare i pomodori più piccoli del mondo, più piccoli di una mora o di un lampone!!!!

Gli incredibili pomodori spillo crescono spontaneamente tra i miei banani e sono così divertenti che amo utilizzarli per colorare i piatti:)))

Oggi vi propongo i GAMBERI E CAPESANTE IN OLIOCOTTURA, CREMA DI MANGO AL CAMPARI E MORE


Per 4 porzioni serviranno

Per la crema di mango:
1 mango maturo
1 presa di sale
qualche grano di pepe verde in salamoia
300 g di Campari
120 g di zucchero semolato
4 g di colla di pesce( 2 fogli)



Tagliare le due calotte laterali al mango, buttare il grosso nocciolo centrale piatto, estrarre con un cucchiaio tutta la polpa.
Disporre nel bicchiere del mixer, frullare unendo sale, qualche grano di pepe verde in salamoia, poco olio a filo.
Preservare
Porre il campari in un pentolino con lo zucchero, portare al fuoco, far prendere il bollore e proseguire la cottura per 10 minuti a fiamma bassa.
Togliere dal fuoco, unire i fogli di gelatina già reidratati in acqua fredda e strizzati, mescolare molto bene e lasciar raffreddare.
Frullare la riduzione, unirne una cucchiaiata alla crema di mango e mescolare.
Disporre la restante riduzione in uno squeeze.


Per i gamberi e le capesante in oliocottura:
8 gamberi
8 capesante
500 ml di olio evo

Pulire i gamberi, eliminare carapace e filo intestinale.
Pulire le capesante e separare le noci dai coralli.
Disporre tutto in casseruola e coprire con olio evo.
portare al fuoco monitorando sempre la temperatura fino al raggiungimento di 65°.
Mantenere per 4/5 minuti la stessa temperatura e successivamente estrarre capesante e gamberi e filtrare un paio di volte l'olio, preservare.


Per finire e comporre il piatto:
qualche mora
qualche lampone
riduzione di campari
pomodorini spillo
sale all'astice
olio ai gamberi



Allineare le coppe o ciotole, distribuire alla base di ognuna una ricca cucchiaiata di crema al mango e campari.
Tagliare a lamelle le capesante, disporle sovrapponendole leggermente creando un cerchio con uno spazio libero al centro.
Eliminare le teste e collocare i gamberi al centro premendo nella crema in modo che rimangano ben verticali, in evidenza e con il dorso in vista.




Aiutandosi con una pinzetta di precisione separare tutti i grani dei lamponi e delle more.
Decorare il dorso dei gamberi allineando ed alternando le particelle dei due frutti.
Decorare ugualmente le lamelle di capesante ed il bordo piatto, completando anche con qualche punto di glassa al campari e qualche grano di pepe verde.
Finire con i pomodorini spillo ed un giro d'olio ai gamberi.



Acidità, dolcezza, estrema succosità e morbidezza per i gamberi e le capesante, grande aromaticità.
Il pepe verde è essenziale, in quanto il nocciolo del mango richiama in modo evidente il profumo intenso e particolare di questo pepe.
Dilatate le narici, annusate e.......vedrete!!!:)))

P.s. Una volta pronto e filtrato l'olio ai gamberi è perfetto ovunque, si conserva in frigo per una settimana.


mercoledì 16 luglio 2014

Tagliatelle di liquirizia, seppia e cocco

Solo tre ingredienti, solo tre sapori e molte, moltissime emozioni all'assaggio!!!!

Niente di complicato, serviranno pazienza e cura, ma quelle nella vita servono sempre.

Abbiamo cominciato a cucinare queste "tagliatelle" circa  quindici anni fa, forse qualcosa di più.
Nel tempo si sono affinate, nuovi abbinamenti sono nati, alcuni cestinati, altri promossi e portati avanti.
Per l'estate 2014 proseguiamo la nostra tradizione e proponiamo le TAGLIATELLE DI LIQUIRIZIA, SEPPIA E COCCO



Il giorno prima prepariamo la pellicola di liquirizia, ecco cosa serve:
100 g rotelle di liquirizia
500 ml acqua
5 g agar agar
Poniamo le rotelle( srotolate e ben separate) in una ciotola e copriamo con l'acqua, lasciamo riposare tutta la notte.
Il giorno seguente passiamo al fuoco fino a completo scioglimento, passiamo al setaccio, lasciamo riprendere il bollore ed uniamo l'agar.
Proseguiamo la cottura per 4/5 minuti.
Frulliamo con il minipimer.
Coliamo su di un piano lasciando cadere liberamente tramite il setaccio.
Battiamo delicatamente i bordi per livellare.
Lasciamo raffreddare, copriamo e poi conserviamo in frigo fino al momento necessario.


Il giorno prima pensiamo anche alla seppia:

Poniamo al fuoco una pentola con 1 bicchiere d'acqua, 1 bicchiere di vino bianco secco, 1 spicchio d'aglio, 1 pezzetto di zenzero fresco, qualche grano di pepe nero, 2/3 foglie di limone, 1 cucchiaio di sale grosso.
Raggiunto il bollore introduciamo la seppia  già ben pulita, copriamo, lasciamo in immersione fino al completo raffreddamento.
Estraiamo, asciughiamo, abbattiamo e surgeliamo.



Finalmente arriva il "giorno buono":
Rompiamo una noce di cocco fresco ed estraiamo totalmente la polpa.
Ne grattugiamo una parte per ottenere una "pasta" che ci servirà da base.
Poniamo un coppapasta in centro piatto e vi premiamo all'interno la polpa del cocco, livelliamo con il dorso di un cucchiaio.
Estraiamo la seppia surgelata, la affettiamo a macchina, smatassiamo e condiamo con olio, sale, pepe.
Con un pelapatate affettiamo la restante parte di cocco, uniamo alla seppia e mescoliamo bene.



Uniamo qualche foglia di erba limoncina affettata finissimamente e mescoliamo ancora.
Aiutandoci con una forchetta ed un cucchiaio arrotoliamo il composto e lo poniamo sopra la pellicola di liquirizia.
Tagliamo qualche sottile nastro dalla gelatina di liquirizia e lo arrotoliamo delicatamente sopra la matassina di seppia e cocco.
Chiudiamo con una grattugiata di liquirizia pura ed un giro d'olio.

Comodo e sorprendente!:))

domenica 6 luglio 2014

Tartare di prosciutto crudo, porcini e pesche bianche su crema di peperoni bruciati

Il massimo della semplicità e del gusto, questo piatto propone un abbinamento di sapori che credo vi conquisterà in modo assoluto.

Già in passato avevo suggerito l'abbinata porcini/pesche, lo avevo scelto come ripieno per un piatto di raviole del plin, oggi lo propongo in questa tartare che prevede l'utilizzo del prosciutto crudo, nel mio caso prosciutto crudo di Sauris, l'eccellenza della Carnia per un aroma squisitamente affumicato, dolce e delicato.

E' possibile realizzare il piatto anche in versione finger, per una porzione degustazione invece vi serviranno:
50 g prosciutto crudo in unica fetta
50 g pesca bianca ( ho utilizzato le mie bianche tabacchiera)
30 g di porcini freschi crudi
10 g gherigli di noce
2 cucchiai di olio evo
sale/pepe
1 spruzzo di limone
1/2 peperone giallo
1 fetta di pomodoro
qualche foglia di rucola selvatica



Tagliare la fetta di prosciutto prima a strisce, poi a dadini.
Batterli con il dorso di un coltello a lama pesante.
Disporli in una ciotola. unire i gherigli di noce spezzati, condirli con olio, sale, pepe ed una spruzzata di limone.
Mescolare bene, coprire e lasciar assorbire tutti i condimenti.
Nel mentre scaldare alla massima temperatura la piastra( io ho utilizzato il barbecue cuocendo direttamente sulle braci) appoggiare il peperone, lasciare che si arrostisca e si annerisca per bene, girare e completare la cottura.
Sciacquare sotto il getto dell'acqua per privare della pelle, tagliare ed eliminare calotta e semi.
Preservarne una piccola fetta e frullare il rimanente nel mixer unendo poco olio a filo e correggendo la sapidità.
La cottura direttamente sulle braci permette di sviluppare sentori di affumicatura lieve che si adattano benissimo a questa ricetta.



Pulire la pesca, tagliare a fette e poi a tocchetti( preservare un paio di fettine integre).
Raschiare, spazzolare e pulire il fungo,ricavare un paio di lamelle e preservarle,  tagliare il resto a tocchetti
Unire fungo e pesca al prosciutto, mescolare molto bene, coprire e lasciar riposare ancora un'ora.
Disporre un coppapasta in centro piatto, colmare a metà con la tartare di crudo/fungo/pesca, sovrapporre le fettine degli stessi ingredienti preservate integre, più quella di peperone, colmare ancora con il prosciutto.



Estrarre delicatamente il coppapasta, versare attorno la crema di peperone giallo.
Decorare a piacere con la rucola selvatica ed  il pomodoro, chiudere con un giro d'olio ed un soffio di pepe.
Il piatto funziona su due livelli: l'abbinamento sorprendente dei sapori ed il gioco di consistenze, croccante, morbido ed elastico, cremoso.

martedì 1 luglio 2014

Carpaccio di limoni e polvoron....tutto il resto può attendere


Niente di più rinfrescante  di un carpaccio d'agrume, appena colto, succoso, profumatissimo.
Unico strumento necessario un coltello ben affilato ed una mano abbastanza precisa, sevono fette davvero molto sottili.



Per il polvoron serviranno:
150 g farina"00"
50 g olio oliva
50 g  mandorle tritate
50 g zucchero velo
il rapporto, come si vede è di 1 : 3 laddove 1 è il peso di olio, mandorle e zucchero e 3 quello della farina, questa proporzione non deve cambiare.
Si tostano le mandorle in forno avendo cura che non brucino, ciò fatto si amalgamano tutti e 4 gli ingredienti unendo per ultimo l'olio a filo.
Con il composto si riempie un cilindro di plastica oppure uno stampino e si preme prima di porre a rassodare in frigo per circa 1 ora.
In ultimo si sforma e si inforna per 15/18 minuti a 160°.


Nel mentre si puliscono ed affettano le verdure, carota, zucchina e cetriolo badando di ricavare nastri sottili e molto lunghi che verranno posti a marinare in olio e salsa di soia.
Si affetta finemente il limone e si ricopre la base del piatto, sopra si dispone una matassa di spaghetti di verdure marinate e si condisce con poca citronette e lamponi freschi.
Si sbriciola il polvoron ancora tiepido e si distribuisce sui limoni e sulle verdure.
L'elemento speciale sarebbe "sporcare" il tutto con qualche tocco di granita artigianale al limone.


Molto semplice e molto efficace.
Al palato si percepisce l'acidità evidente, ma controllata, la dolcezza, ma anche la nota amara delle mandorle, la sapidità del condimento e della marinatura.
Un boccone colorato, leggero, freschissimo  ed assolutamente sorprendente